Halloween e le tradizioni americane

Verso la metà del XIX secolo, l'Irlanda fu investita da una terribile carestia di patate, ancor oggi ricordata con grande partecipazione dagli irlandesi. In quel periodo, per sfuggire alla povertà, molte persone decisero di abbandonare l'isola e di tentar fortuna negli Stati Uniti, dove crearono, come molte altre nazionalità, una forte comunità.
In America, gli irlandesi mantennero vive le tradizioni ed i costumi della loro patria, come, ad esempio, l'usanza di celebrare la festa di Halloween nella notte del 31 ottobre con parate di maschere mostruose e travestimenti terrificanti, che avevano lo scopo, oltre quello della semplice goliardia, di esorcizzare la morte e gli spiriti maligni, le streghe con tutto il loro bagaglio satanico, e tutte le paure insite nell'animo umano.
Ben presto, questa usanza di origine irlandese si diffuse a tutto il popolo americano, diventando una sorta di festa nazionale. Tra il XIX e il XX secolo, gli altri gruppi etnici americani aggiunsero a questa festa le loro influenze culturali. I tedeschi, per esempio, proposero una loro stregoneria particolarmente vivace, i neri di Haiti e gli africani aggiunsero le loro superstizioni, mentre gli inglesi e gli olandesi inserirono il loro gusto per la mascherata. Ognuno portava un pezzo di tradizione dalle proprie terre di origine per creare quella che può essere definita la prima festa multietnica del mondo, nata dall'incontro di miti, leggende e rituali provenienti da culture diverse. Le celebrazioni di Halloween si diffusero in tutti gli Stati Uniti in forme diverse, ma con un elemento comune: Halloween, essendo la notte degli spiriti che tornano dall'oltretomba, era un momento di anarchia e sovvertimento delle regole.
Con l'affermarsi della civiltà industriale, e dei suoi eccessi spersonalizzanti, si diffuse nell'uomo moderno il desiderio di riscoprire le antiche tradizioni rurali e di ripristinare un rapporto dimenticato con la natura. Halloween era una festa arcaica, liberatoria, trascinante, seducente e sovversiva, in cui le regole della società ordinata potevano essere messe in discussione, almeno per un giorno.
E' proprio in questo periodo (nel tardo '800) che fiorì il mito di Halloween, veicolato dalla diffusione della stampa popolare che viaggiava su gazzette, riviste, giornali e illustrazioni. Il tema di Halloween divenne oggetto di romanzi, poesie, filastrocche, giochi e scherzi.
Nel corso del '900, le celebrazioni di Halloween assunsero negli Stati Uniti il carattere di una festa popolare di massa, con sfilate di migliaia di persone in maschera in tutte le più grandi città d'America. Una parte del Paese, però, rimase diffidente nei confronti di un evento così incontrollabile e anarchico, e per giunta dal carattere oscuro e macabro. Infatti, c'era un'America che non amava per niente la festa di Halloween.
Nel Secondo Dopoguerra, l'industria si accorse della grande opportunità di business che nasceva e iniziò a sfornare prodotti e articoli per tale ricorrenza: costumi, dolci, torte e decorazioni conquistavano il mercato. E' in questo periodo che si diffuse la famosa tradizione del "Trick or Treat" ("Dolcetto o Scherzetto"). L'usanza di lasciare del cibo sulla porta di casa per gli spiriti dei morti, in segno di accoglienza, faceva già parte della tradizione di Halloween.
Nasceva in questo periodo l'iconografia più famosa della festa di Halloween: il crepuscolo, le luci rossastre soffuse sul portico di una tipica casa americana, le allegre brigate di bambini in maschera e il ghigno beffardo delle zucche intagliate. Il simbolo più diffuso della festa di Halloween era proprio quello della zucca svuotata e illuminata, in riferimento al personaggio grottesco di Jack O' Lantern, un'anima persa che si credeva vagasse senza sosta per i sentieri dell'Aldilà con la sua spettrale lanterna.
Tra gli anni '70 e gli anni '90 del XX secolo, gli Stati Uniti, grazie al cinema ed alla televisione, hanno incominciato ad esportare in tutto il mondo i festeggiamenti di Halloween, contagiando anche quella parte dell'Europa che ne era rimasta estranea (Italia compresa).
Per i più piccoli, la parte più importante e divertente è il travestirsi ed uscire per il consueto Trick or Treat, facendo porta a porta nel vicinato. Negli USA e in Canada tutti partecipano all'evento, e chi non lo fa rischia dei piccoli atti vandalici. Oltre ai bambini, anche gli adulti si travestono e si organizzano con vari festini in discoteca, pub e altri luoghi pubblici. Durante tutto il mese di ottobre vi sono moltissime attività dedicate ad Halloween.
Oggi Halloween ha perso i suoi significati religiosi e rituali, ed è diventata solo un'occasione per divertirsi e organizzare costosi festeggiamenti. Pare che ogni anno gli americani spendano circa 3 milioni di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre. La ricorrenza moderna di Halloween, oramai, conserva poco dell'antico spirito di Samhain, mistico e sovrannaturale, in quanto gli americani hanno aggiunto una buona dose di fantasia, film dell'orrore e storie di fantasmi. Qualcuno addirittura fa uso della violenza o si abbandona a pratiche sataniche, approfittando dell'atmosfera cupa e macabra della festa. L'antica Halloween non consisteva in niente di tutto questo, e chi altera le sue millenarie tradizioni è solamente un pazzo, un fanatico o un criminale. Ricordate, Halloween non è violenza (mi rivolgo ai criminali opportunisti), non è sinonimo di paura (mi rivolgo ai fanatici dell'horror), non è satanismo (mi rivolgo alle sette che praticano magia nera), non è una religione (mi rivolgo ai nostri preti che la demonizzano) e non è un culto alternativo (mi rivolgo ai Wicca, seguaci attivi del neopaganesimo), ma è solamente un'affascinate ricerca antropologica sui costumi e tradizioni di un popolo che non esiste più ormai da circa 2000 anni. E' solo un approcio culturale e nient'altro.

(da "La ruota dell'anno" - di Luciano Travaglione)





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